Alessandro Butera

Joined Artfinder: Jan. 2021

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Italy

Updates from Alessandro Butera's studio

  • ULTIM'ORA ESPLOSIONI A LONDRA 20 febbraio

    ULTIM'ORA ESPLOSIONI A LONDRA 20 febbraio

    ULTIM'ORA ESPLOSIONI A LONDRA 20 febbraio Scene di panico e caos si stanno verificando in questo momento nel cuore di Londra, mentre una pioggia di meteoriti, apparentemente senza preavviso, si abbatte sulla città. Le prime segnalazioni sono giunte pochi minuti fa, e le immagini che stanno circolando sui social media sono a dir poco sconvolgenti. #LondonAttack #MeteorShower #Apocalypse #GO Testimoni oculari dichiarano di aver visto una serie di scie luminose solcare il cielo, seguite assordanti e violente esplosioni. Il Big Ben, uno dei simboli più riconoscibili della capitale britannica, appare avvolto dalle fiamme e gravemente danneggiato, mentre detriti e frammenti incandescenti piovono sulle strade circostanti.  Potrebbe essere la fine di un'era? . "È stato terrificante", racconta una testimone, ancora sotto shock, ai microfoni di Sky News . "Ho visto una palla di fuoco enorme cadere proprio vicino al Parlamento. La gente correva in tutte le direzioni, urlando." Ecco la testimonianza diretta di un utente su Twitter: @LondonEyeWitness Marck Ronson: "Non ho mai visto niente del genere in vita mia! Ero vicino a Westminster Bridge quando è iniziato tutto. Il cielo si è illuminato a giorno, poi un rumore assordante. La gente urlava, alcuni pregavano, altri erano completamente paralizzati a fissare i telefoni. Ho visto il Big Ben loro colpito... Non so cosa sta succedendo, ma sembra la fine del mondo. #LondonAttack #Meteoriti #BigBenDown #PrayForLondon #GO" Le autorità hanno immediatamente attivato lo stato di massima allerta, ma la situazione appare estremamente critica. I vigili del fuoco sono impegnati a domare numerosi incendi, mentre le squadre di soccorso cercano di raggiungere le aree più colpite. Il traffico è completamente paralizzato, ei famosi autobus rossi a due piani sono bloccati, con un inquietante messaggio "VAI" che campeggia sui loro display luminosi, invece delle consuete indicazioni di percorso.  Cosa significa quel "GO"? È un ordine? Un avvertimento? Un segnale in codice? Le teorie del complotto stanno già impazzando online! #GOmessage #LondonMystery . Un altro dettaglio agghiacciante emerge dalle testimonianze e dalle immagini: molte persone, al momento dell'impatto, sembravano completamente ignare di ciò che stava accadendo. Alcuni avevano al posto della testa degli schermi LED verdi, altri erano intenti a fissare i loro smartphone, apparentemente estranei dalla realtà circostante. "Sembrava che fossero in trance", riferisce un altro testimone. "Non reagivano, non si muovevano, anche quando le macerie cadevano intorno a loro." È l'immagine di una società ipnotizzata dalla tecnologia? Le autorità, al momento, non hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali sulle cause di questo evento senza precedenti. Si ipotizza un fenomeno astronomico eccezionale, ma non si escludono altre spiegazioni. Le immagini di un uomo, riverso a terra in mezzo alla strada, con il suo telefono cellulare che mostra anch'esso il messaggio "GO", aggiungono un ulteriore elemento di mistero e inquietudine. Questo particolare sta scatenando un acceso dibattito online: l'uomo è una vittima o c'è un collegamento con il messaggio "GO"? Questo evento, per la sua portata e per le modalità con cui si sta verificando, ricorda in modo sinistro la famosa trasmissione radiofonica di Orson Welles del 1938, "La Guerra dei Mondi", che scatenò il panico in America. Ma questa volta, purtroppo, non sembra trattarsi di finzione. O forse sì...?   AGGIORNAMENTO (LA VERITÀ): Le immagini che avete visto in questo articolo, e che hanno fatto il giro del mondo scatenando il panico e infinite discussioni, sono in realtà tratte da un'opera d'arte digitale, intitolata "Big Ben Down: Apocalisse e Indifferenza", realizzata dall'artista e scrittore italiano Alessandro Butera. L'opera, di forte impatto visivo ed emotivo, non è una cronaca di eventi reali, ma una potente metafora della nostra società contemporanea, sempre più dipendente dalla tecnologia e, paradossalmente, sempre più disconnessa dalla realtà. Gli uomini con gli schermi al posto della testa rappresentano l'alienazione e l'omologazione nell'era digitale, mentre le persone intente a guardare i loro telefoni, incuranti della catastrofe imminente, simboleggiano la nostra pericolosa indifferenza. Il messaggio "GO", che appare ossessivamente nell'immagine, è un invito a riflettere sul nostro rapporto con la tecnologia e con il mondo che ci circonda. È un monitor a sollevare lo sguardo, a spegnere lo schermo, a riscoprire la nostra umanità prima che sia troppo tardi. È una provocazione, un grido d'allarme, un'opera d'arte che ci costringe a interrogarci sul nostro futuro . L'esperimento di Butera, che riprende in chiave moderna la provocazione di Orson Welles, dimostra quanto sia facile, oggi, manipolare la percezione della realtà attraverso le immagini, e quanto siamo vulnerabili alla disinformazione e alle teorie del complotto. Ma, soprattutto, ci ricorda che l'arte ha il potere di scuoterci, di interrogarci, di farci aprire gli occhi e di farci discutere . Cosa ne pensi? L'opera di Butera ti ha colpito? Credi che la nostra dipendenza dalla tecnologia sia un problema reale? Dite la vostra nei commenti!  

    20 February 2025

    Riad, Diplomazia e Affari: l'Ucraina Sparisce dai Radar? L'Urlo dell'Arte che Scuote le Coscienze

    Riad, Diplomazia e Affari: l'Ucraina Sparisce dai Radar? L'Urlo dell'Arte che Scuote le Coscienze

    A Riad, in Arabia Saudita, le delegazioni di Stati Uniti e Russia si sono incontrate. Un evento di per sé significativo, ma reso ancora più clamoroso da un'assenza: quella dell'Ucraina e, con essa, dell'Europa. Un'assenza che pesa come un macigno e che solleva interrogativi inquietanti sul futuro del conflitto e sugli equilibri geopolitici globali. Sotto i riflettori della diplomazia internazionale, il Segretario di Stato americano Marco Rubio, il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Ron Waltz e, a sorpresa, l'immobiliarista Steven Witkoff, hanno incontrato la delegazione russa, guidata dal Ministro degli Esteri Sergei Lavrov e dal consigliere del Cremlino Yuri Ushakov. A fare da cornice, l'ospitalità saudita, con il Ministro degli Esteri e il Consigliere per la Sicurezza Nazionale nel ruolo di mediatori. Ma cosa si sono detti, concretamente, americani e russi? Le dichiarazioni ufficiali parlano di un'agenda focalizzata sul "gettare le basi per una futura cooperazione", con un occhio particolare alle "opportunità economiche e di investimento" che potrebbero aprirsi dopo la fine della guerra. Si accenna a "concessioni" reciproche, a una "normalizzazione" dei rapporti diplomatici, con la possibile nomina di Richard Norland ad ambasciatore USA a Mosca e il ripristino del personale nelle rispettive ambasciate. "Tutte le parti devono fare concessioni", ha ammesso Rubio. Mentre Lavrov si è detto convinto che "la parte americana abbia iniziato a comprendere meglio la nostra posizione". Eppure, a margine degli incontri ufficiali, ecco spuntare figure come Kirill Dmitriev, a capo del fondo sovrano russo, e lo stesso Witkoff. Un dettaglio che, unito al titolo del Sole 24 Ore – "Ottimismo sui mercati dell'energia. E' come se la tregua a Kiev ci fosse già" – alimenta il sospetto che, a Riad, si sia parlato molto di affari, e molto meno del destino dell'Ucraina. La Visita di Zelensky in arabia saudita, infatti è slittata. Un'Ucraina che sembra, di fatto, scomparsa dai radar. Un'assenza che, insieme a quella dell'Europa, apre scenari inquietanti. Le cancellerie europee, sono in allarme. Macron si affanna a convocare vertici, ma, oltre a vaghe promesse di maggiori spese militari, non sembra emergere una strategia condivisa. Un Grido nel Silenzio: "L'Urlo di UKRAINE" Ed è in questo vuoto di prospettive, in questo silenzio assordante che circonda il destino dell'Ucraina, che l'opera di Alessandro Butera, "L'Urlo di UKRAINE: Scontro tra Titani", si impone con la forza di un grido. Quest'opera non è solo un'immagine: è una denuncia. È la rappresentazione viscerale di una tragedia che si consuma sotto gli occhi di un mondo distratto, o peggio, complice. Butera ci mette di fronte alla brutalità di un conflitto che non è solo scontro tra eserciti, ma lotta per la sopravvivenza di un popolo. Due gorilla, simboli ingombranti di Stati Uniti e Russia, si ergono su una mappa dell'Ucraina, calpestandola. L'Occidente, con i suoi simboli – la bandana, le protezioni, persino un perizoma a stelle e strisce – da un lato; dall'altro, la Russia, con una bandiera che mescola l'eredità sovietica e i colori attuali, e la scritta "USSR" tatuata sul braccio, come un marchio indelebile. E l'Ucraina? Schiacciata, ridotta a un campo di battaglia, a un nome scritto a grandi lettere, quasi un urlo soffocato. Un urlo che le macchie rosse, presagio di sangue e di morte, rendono ancora più straziante. E poi, lo sfondo: città in rovina, fiamme, fumo. La cruda realtà della guerra, che nessuna diplomazia, nessun accordo economico può cancellare. "L'Urlo di UKRAINE" è un'opera che non lascia indifferenti. Scuote, commuove, provoca. È un invito a non dimenticare, a non accettare la logica della forza e del cinismo. È un appello alla coscienza di ognuno di noi. Mentre a Riad si gettano le basi per il "dopo", quest'opera ci ricorda che il "durante" è fatto di dolore, di distruzione, di vite spezzate. E ci impone una domanda: quale futuro può esserci, per l'Ucraina e per il mondo, se si continua a ignorare questo grido? Tags: #Ucraina #Russia #StatiUniti #Riad #Diplomazia #Geopolitica #Guerra #Pace #Conflitto #Negoziati #UrloDiUKRAINE #AlessandroButera #ArteDigitale #ArtePerLaPace #NoWar #USAeRussia #Notizie #CrisiUcraina #Realpolitik #Europa CondividiCondividi su Facebook TweetTwitta su Twitter PinPinna su Pinterest

    19 February 2025

    Quando la scenografia diventa arte: l'anima astratta di Sanremo

    Quando la scenografia diventa arte: l'anima astratta di Sanremo

    Il Festival di Sanremo è una sinfonia di musica, emozioni e spettacolo. Ma c'è un elemento che spesso rimane dietro le quinte, eppure contribuisce in modo fondamentale a creare l'atmosfera magica di questo evento: la scenografia. Un'arte silenziosa che, parallelamente alla storia dell'arte, si trasforma nel tempo, riflettendo i cambiamenti culturali e sociali del nostro Paese. Dagli albori alla rivoluzione del colore Nelle prime edizioni, il palco di Sanremo era un palcoscenico sobrio, quasi un foglio bianco pronto ad accogliere le note e le parole delle canzoni. Le scenografie, essenziali e funzionali, ricordano le scenografie teatrali degli anni '50, con una predilezione per il bianco e nero e per forme geometriche semplici. Un'impostazione che, per certi versi, richiama le prime sperimentazioni dell'astrattismo, con artisti come Mondrian che riduce la realtà a linee e colori essenziali. A partire dagli anni '60, con l'avvento della televisione, le scenografie di Sanremo si fanno più elaborate e spettacolari, con un'esplosione di colori, luci e materiali. La scala centrale, elemento iconico del palco sanremese, fa la sua comparsa nel 1964, diventando il fulcro di coreografie যাmancano. Un'evoluzione che riflette il clima di ottimismo e di sperimentazione tipica di quegli anni, e che parallelamente trova riscontro nella Pop Art e nelle nuove tendenze artistiche. Basti pensare alle opere di Andy Warhol, con i suoi colori vivaci e le immagini ripetute, o alle sculture cinetiche di Calder, che giocano con il movimento e la luce. Il trionfo della tecnologia e l'emozione pura Negli anni '80 e '90, le scenografie di Sanremo si fanno sempre più tecnologiche e spettacolari, con l'utilizzo di luci robotiche, laser e schermi giganti. L'attenzione si sposta dall'elemento scenografico in sé all'effetto sorpresa, all'impatto visivo, in linea con l'estetica postmoderna e con la cultura dell'effimero. Ma è negli anni 2000 che si assiste a un cambiamento di rotta: le scenografie, pur rimanendo tecnologicamente avanzate, si fanno più sobrie ed eleganti, con un'attenzione particolare alla valorizzazione degli artisti e delle loro performance. Un'evoluzione che riflette un cambiamento di gusto estetico, più orientato alla ricerca di contenuti significativi e di un'esperienza visiva ed emotiva coinvolgente. Sanremo 2024: un'ode alla bellezza classica e all'innovazione sostenibile Le scenografie dell'edizione 2024, firmate da Gaetano e Maria Chiara Castelli, si ispirano alle grandi cupole della storia dell'architettura italiana, come quella del Pantheon a Roma. Un omaggio alla bellezza classica, reinterpretata in chiave contemporanea con un'attenzione particolare alla sostenibilità e all'innovazione tecnologica. L'eliminazione dei tradizionali ledwall a favore di una scenografia tridimensionale sottolinea la volontà di creare uno spazio scenico coinvolgente e immersivo, capace di valorizzare al meglio le performance degli artisti. Un'attenzione alla luce e allo spazio che ricorda le opere di Lucio Fontana, con i suoi "tagli" e le sue "buche" che aprono nuove dimensioni visive. Sanremo 2025: un ponte tra classico e futuristico Le scenografie dell'edizione 2025, ideate dall'architetto Riccardo Bocchini, si ispirano alle grandi cupole della storia dell'architettura italiana, come quella del Pantheon a Roma. La struttura, chiamata "Techno Hall", è caratterizzata da linee pulite e armoniose, con pareti che si muovono in tre dimensioni. Un omaggio alla bellezza classica, reinterpretata in chiave contemporanea con un'attenzione particolare alla sostenibilità e all'innovazione tecnologica. L'eliminazione dei tradizionali ledwall a favore di una scenografia tridimensionale sottolinea la volontà di creare uno spazio scenico coinvolgente e immersivo, capace di valorizzare al meglio le performance degli artisti. Un'attenzione alla luce e allo spazio che ricorda le opere di Lucio Fontana, con i suoi "tagli" e le sue "buche" che aprono nuove dimensioni visive. Conclusioni: Sanremo, specchio dell'arte e della società La storia delle scenografie del Festival di Sanremo è un viaggio affascinante attraverso l'evoluzione del gusto estetico e delle tecniche sceniche. Un percorso che riflette le trasformazioni culturali e sociali del nostro Paese e che ci svela come l'arte e lo spettacolo siano intimamente legati al contesto storico e culturale in cui si sviluppano. E come l'emozione, non importa se essa nasca da una canzone o da un'opera d'arte astratta, sia un linguaggio universale capace di connettere gli esseri umani al di là del tempo e dello spazio.

    13 February 2025

    Alessandro Butera: L'Arte come Riscatto, tra Pane e Spazialismo

    Alessandro Butera: L'Arte come Riscatto, tra Pane e Spazialismo

    Alessandro Butera, artista palermitano contemporaneo, è un esempio di come la passione per l'arte possa germogliare anche in contesti inaspettati. Nato nel 1971 a Brancaccio, un quartiere difficile di Palermo, Butera cresce tra il profumo del pane e i rumori della strada, una realtà che segnerà profondamente la sua vita e la sua produzione artistica. Gli anni del panificio e la scoperta della musica Fin da bambino, Butera coltiva una passione per il disegno, un'evasione in un mondo di colori e segni. Tuttavia, la vita lo porta a seguire le orme paterne, lavorando nel panificio di famiglia. Un lavoro duro, fatto di fatica e sacrificio, ma che gli insegna il valore della materia e la pazienza necessaria per trasformare qualcosa di semplice in qualcosa di speciale. Dopo la perdita della madre, un momento difficile che lo segna profondamente, Butera trova conforto nella musica. La chitarra diventa la sua compagna di vita, un modo per esprimere le emozioni che lo attraversano e per esplorare nuovi orizzonti creativi. L'incontro con l'arte e la folgorazione Nel 1993, la vita di Butera prende una nuova direzione. Inizia a collaborare con una galleria d'arte, diventando un mercante d'arte di successo. Per due decenni, viaggia in lungo e in largo per l'Italia, studiando le biografie dei pittori e affinando la sua sensibilità artistica. Un periodo di apprendimento e di crescita, durante il quale Butera viene profondamente influenzato dallo Spazialismo, un movimento artistico che, attraverso il superamento della bidimensionalità della tela, mirava a esplorare nuove dimensioni dello spazio e della materia. La svolta artistica e il successo Nel 2013, una domanda cruciale, apparentemente semplice, lo spinge a intraprendere la carriera di artista a tempo pieno. Una scelta coraggiosa, che lo porta a dedicarsi anima e corpo alla sua passione per l'arte. Le sue opere, che spaziano dalla pittura all'estroflessione, tecnica cara allo Spazialismo, riflettono la sua esperienza di vita e la sua profonda connessione con la materia e lo spazio. Le sue creazioni sono un invito alla contemplazione, alla riflessione e all'emozione. Nel giro di pochi anni, Butera riscuote un grande successo, vendendo numerose opere in Italia e all'estero. Alcune sue opere finiscono in spot televisivi nazionali, altre su riviste di design. La sua arte, apprezzata per la sua originalità e la sua forza espressiva, è un esempio di come la passione e la determinazione possano portare a risultati straordinari. Mostre e riconoscimenti Butera ha esposto in numerose mostre personali e collettive in Italia e all'estero, e le sue opere sono presenti in collezioni private e pubbliche. La sua arte è apprezzata da un pubblico vasto e diversificato, che riconosce nelle sue opere un valore estetico e culturale significativo. Uno sguardo al futuro Alessandro Butera è un artista in continua evoluzione, sempre alla ricerca di nuove forme di espressione artistica. La sua arte è un invito alla scoperta, un viaggio emozionale attraverso la materia, lo spazio e il colore. Parole chiave per il SEO: Alessandro Butera, artista palermitano, biografia, Spazialismo, estroflessione, pittura, arte contemporanea, arte italiana, mostre, quotazioni, opere d'arte, Brancaccio, Palermo, mercante d'arte, autodidatta, successo artistico.

    13 February 2025

    Spazialismo: l'arte che ha sfidato i confini dello spazio

    Spazialismo: l'arte che ha sfidato i confini dello spazio

    "Non è la materia che fa l'opera, ma lo spazio." - Lucio Fontana Con queste parole, Lucio Fontana, l'ideatore e principale teorico dello Spazialismo, ha sintetizzato l'essenza di un movimento artistico che ha rivoluzionato il concetto stesso di arte. Nato in Italia nel secondo dopoguerra, in un contesto di ricostruzione e rinnovamento culturale, lo Spazialismo ha sfidato le tradizionali categorie artistiche, aprendo nuove dimensioni di spazio e tempo all'interno dell'opera d'arte. Agostino Bonalumi : Rosso (1968) - Cirè estroflesso Lo Spazialismo: un'arte oltre i confini Lo Spazialismo non è stato solo un movimento pittorico, ma una vera e propria filosofia artistica che ha coinvolto diverse discipline, dalla pittura alla scultura, dall'architettura alla musica. Gli artisti spazialisti, ispirati dai progressi scientifici e tecnologici dell'epoca, come la conquista dello spazio e le nuove teorie sulla fisica quantistica, hanno cercato di superare i limiti della tela e dello spazio fisico, integrando nuove dimensioni sensoriali nell'opera d'arte. Lucio fontana concetto spaziale Lucio Fontana: il pioniere dello Spazialismo. Figura centrale dello Spazialismo è stato Lucio Fontana, un artista argentino di origine italiana che ha saputo interpretare lo spirito di rinnovamento e sperimentazione del dopoguerra. Fontana ha introdotto il concetto di "taglio" nella pittura, aprendo letteralmente la tela allo spazio circostante e invitando lo spettatore a interagire con l'opera in modo nuovo. I suoi "Concetti Spaziali", una serie di tele monocrome con tagli verticali, sono diventati l'emblema dello Spazialismo nel mondo. Roberto Crippa Enrico Bay Quadro dipinto Scanavino olio su tela - Gabriele Gogna - Esperto di Antiquariato a Milano e in Tutta Italia dal 1959 Emilio Scanavino Le opere iconiche dello Spazialismo Oltre a Fontana, numerosi altri artisti hanno aderito al movimento spazialista, contribuendo a diffonderne i principi e le tecniche. Tra le opere più iconiche dello Spazialismo, ricordiamo le sculture di Roberto Crippa, caratterizzate da forme organiche e dinamiche, le opere di Enrico Baj, che combinano elementi figurativi e astratti, e le tele di Emilio Scanavino, dense di segni e simboli. L'eredità dello Spazialismo Lo Spazialismo ha lasciato un'eredità importante nell'arte contemporanea, influenzando numerosi artisti e movimenti successivi. L'idea di superare i confini tradizionali dell'arte e di integrare nuove dimensioni sensoriali nell'opera d'arte è ancora oggi attuale e stimolante. L'eredità dello Spazialismo è visibile, ad esempio, nelle opere di Anish Kapoor, che esplorano il rapporto tra spazio e percezione, o nelle installazioni di Olafur Eliasson, che coinvolgono lo spettatore in esperienze immersive e multisensoriali. Anish Kapoor | Gallery | GALLERIA CONTINUA Anish Kapoor Studio Olafur Eliasson Olafur Eliasson Tra gli artisti contemporanei che si ispirano all'eredità dello Spazialismo, troviamo Alessandro Butera: le cui opere astratte di grandi dimensioni catturano l'energia e il dinamismo dello spazio attraverso l'uso audace del colore e della materia. Le sue creazioni vibranti e coinvolgenti invitano lo spettatore a un'esperienza sensoriale intensa, un dialogo interiore tra l'opera e l'anima. Ma l'eredità dello Spazialismo non si limita a questi nomi illustri. Molti altri artisti contemporanei, pur seguendo percorsi individuali, condividono l'interesse per l'esplorazione dello spazio, la creazione di esperienze sensoriali intense e l'utilizzo di materiali innovativi. Tra questi, possiamo citare: Anish Kapoor: Le sue sculture monumentali, spesso caratterizzate da forme concave e superfici riflettenti, invitano lo spettatore a interagire con l'opera in modo fisico ed emotivo. Olafur Eliasson: Le sue installazioni immersive, che utilizzano luce, acqua e altri elementi naturali, creano un'esperienza sensoriale totalizzante che coinvolge lo spettatore a 360 gradi. James Turrell: Le sue opere, basate sull'utilizzo della luce come মাধ্যম espressivo primario, creano illusioni ottiche e alterano la percezione dello spazio. Yayoi Kusama: Le sue installazioni immersive, caratterizzate da motivi ripetitivi di pois, creano un'esperienza sensoriale totalizzante che coinvolge lo spettatore in un mondo di colori e forme. Ryoji Ikeda: Le sue installazioni audiovisive immersive, che combinano dati digitali e suoni, esplorano il rapporto tra uomo e tecnologia. In Italia oggi: 40 idee su Micla estroflessioni | interior design, progetti da provare, idee Micla Sandro Mate Sandro Mate MEMA - Giuseppe Amadio - Floris Art Gallery Giuseppe Amadio Conclusione Conclusione Lo Spazialismo è stato un movimento artistico rivoluzionario che ha cambiato il modo di intendere l'arte. Se sei interessato a scoprire di più su questa corrente artistica unica e affascinante, ti invito a visitare il mio sito web, dove troverai approfondimenti, immagini e opere esclusive, sia di maestri dello Spazialismo che di artisti contemporanei come Alessandro Butera, che ne reinterpretano l'eredità con originalità e talento. Tags: Alessandro Butera, Anish Kapoor, arte cinetica, arte contemporanea, arte contemporanea italiana., arte del dopoguerra, arte italiana, arte moderna, arte spazialista, buchi, Emilio Scanavino, Enrico Baj, installazioni, Lucio Fontana, movimenti artistici, Olafur Eliasson, pittura, Roberto Crippa, scultura, Spazialismo, spazio, storia dell'arte, tagli, tempo

    13 February 2025

    La firma d'autore: un sigillo di autenticità e valore

    La firma d'autore: un sigillo di autenticità e valore

    La firma d'autore: un sigillo di autenticità e valore La firma di un'opera d'arte è un elemento fondamentale che va ben oltre la semplice identificazione dell'artista. Essa rappresenta un vero e proprio sigillo di autenticità, un attestato di originalità che certifica la paternità dell'opera e ne garantisce il valore. Un elemento distintivo e di riconoscimento La firma è il marchio di fabbrica dell'artista, un elemento distintivo che lo lega indissolubilmente alla sua creazione. Essa permette di riconoscere immediatamente l'autore dell'opera, di associarla al suo stile unico e alla sua visione artistica. Un valore aggiunto per l'opera La firma, inoltre, aggiunge valore all'opera stessa, conferendole un'aura di prestigio e di autenticità. Un'opera firmata è un pezzo unico e originale, un investimento che acquista valore nel tempo. Un elemento fondamentale per il mercato dell'arte Nel mercato dell'arte, la firma è un elemento imprescindibile per l'autenticazione e la valutazione delle opere. Essa permette di distinguere le opere originali dai falsi e dalle imitazioni, garantendo la trasparenza e la correttezza delle transazioni. La firma nell'era digitale Nell'era digitale, la firma assume anche un nuovo significato. Essa diventa un elemento fondamentale per la promozione e la visibilità online dell'opera e dell'artista. La firma, infatti, può essere utilizzata come parola chiave per le ricerche online, facilitando l'individuazione delle opere da parte di potenziali acquirenti e appassionati d'arte. In conclusione La firma di un'opera d'arte è un elemento cruciale che ne sancisce l'autenticità, ne accresce il valore e ne garantisce la visibilità. Essa rappresenta un legame indissolubile tra l'artista e la sua creazione, un sigillo che ne consacra l'originalità e l'unicità.

    13 February 2025

    My new catalog has just been released! on amazon: 2017-2022 journey in search of beauty"

    My new catalog has just been released! on amazon: 2017-2022 journey in search of beauty"

    "2017 – 2022: Viaggio alla ricerca della bellezza" - Una mostra di Alessandro Butera "2017 – 2022: Viaggio alla ricerca della bellezza" è il titolo della mostra che celebra il percorso artistico di Alessandro Butera negli ultimi cinque anni. Un viaggio attraverso l'evoluzione della sua sensibilità stilistica, alla ricerca di una bellezza che va oltre l'apparenza, un ideale di pura emozione, una ricerca interiore e un cammino istintivo verso il benessere. Un'occasione di bilanci e nuove risoluzioni Per Alessandro Butera, questa mostra rappresenta un'importante occasione di bilanci e di nuove risoluzioni. A 52 anni, l'artista ripercorre le tappe fondamentali della sua carriera, tracciando un bilancio del suo percorso artistico e aprendo nuove prospettive per il futuro. Un percorso visivo ed emozionale La mostra si propone come un percorso visivo ed emozionale, un invito a entrare nel mondo interiore di Alessandro Butera, un mondo semplice, colorato, intuitivo e aperto all'interpretazione. Un viaggio attraverso le sue opere, che spaziano dall'action painting all'espressionismo astratto, dal cinetismo alle tele estroflesse, dalle sculture astratte ai bassorilievi luminosi. Opere passate e nuove sperimentazioni L'esposizione presenta una selezione di opere passate, che testimoniano l'evoluzione del suo stile e della sua ricerca artistica. Ma non solo: la mostra offre anche uno sguardo sulle sue nuove sperimentazioni, come i bassorilievi luminosi, che evolvono il tema del cinetismo passivo attraverso l'utilizzo di una fonte luminosa attiva. Una performance artistica coinvolgente Durante i giorni della mostra, Alessandro Butera si cimenterà in una performance artistica, creando un dipinto che coinvolgerà i visitatori e che esprimerà le emozioni suscitate dall'esperienza con il linguaggio dei segni e dei colori.

    02 June 2023

    2017-2022 2017-2022 journey in search of beauty

    2017-2022 2017-2022 journey in search of beauty

    I am pleased to announce my next exhibition entitled: "2017-2022 journey in search of beauty" which will be held at San Mattia dei Croficeri alla Kalsa from 2 to 12 August under the patronage of the City of Palermo

    02 June 2023

    2017 2022 Viaggio alla ricerca della bellezza

    My new catalogue... on amazon

    15 March 2023

    man at work...

    man at work...

    10 November 2022

    The banker of art

    I've been on the run for a long time. It is now clear to me that the strong powers want me dead. Before it was different, I had a family, a name and a surname ... I spent my existence in the light of the sun, in short, but above all, I looked for and found beauty everywhere. I remember that at that time, people loved looking for true emotions, and lightness, and love. The damned virus, yes, that damned virus, "the algorithm" had not yet spread and therefore incredibly you could think for yourself ... Yes, I know, it seems impossible today, it seems impossible that at the same time we still talked to real friends in flesh and blood, for example I met my parents at dusk at the pier of the tourist port and together they often drank one or two beers ... At the same time I remember that there were even art galleries in every city I visited. The artists at that time were still working and people could even meet them, talk to them, deepening the most interesting themes, or simply to have some fun in company ... Now I am here alone, I hide in the slums, one night under a bridge and another under an olive tree in the countryside ... But I still continue to search, and to go around and search, search, search everywhere for "beauty" .. . Then one day suddenly he knew I had to do something, and then, he covered my face, and I started to fight ... My goal? As a true banker of the past, my damned goal is to find and preserve beauty ... at least, the one I can still express. Yes, I am forced to run away from ugliness all the time, and from the strong powers, and above all from that fucking and damned algorithm. If I'm afraid ... of course I'm fucking afraid, my masked photos are everywhere and they are looking for me ... and they will continue to do so I run away, run away for years, but I create, I create and I will continue to create and believe in it, create and believe in it. .. May day, may day, if anyone is listening please help me give me the position of him! May day, may day, my day I don't have much to offer but it will still be nice for me to try!

    09 November 2022

    my long summer

    my long summer

    last brush strokes of my latest work!

    07 November 2022