L’opera è una reinterpretazione astratta dell’ Isola dei morti di Arnold Böcklin.
Il dipinto è un insieme di segni grafici stilizzati che compongono un luogo etereo e confuso, dominato da un grande occhio. Oggi, rispetto all’immaginario ottocentesco, il modo di sognare è mutato: l’uomo è infastidito dalla quotidianità e cerca nella sua mente un luogo dove evadere. Tuttavia, attraverso il grande progresso tecnologico, ogni angolo del pianeta è conosciuto e la ricerca di un qualcosa di “sconosciuto ed esotico non è immediato”. L’ignoto diventa un’accozzaglia di elementi da sistemare: una confusione creativa e disarmonica che, in dei casi, è difficile rielaborare. La necessità di vedere tutto e subito limita la lenta comprensione dell’insieme e crea uno strappo che, talvolta, porta ad accettare immaginazioni confezionate che non sono proprie.
English version
The work is an abstract reinterpretation of Arnold Böcklin’s Isle of the Dead.
The painting is a set of stylised graphic signs that compose an ethereal and confused place, dominated by a large eye. Today, compared to 19th-century imagery, the way of dreaming has changed: man is annoyed by everyday life and searches in his mind for a place to escape to. However, through great technological progress, every corner of the planet is known and the search for something “unknown and exotic is not immediate”. The unknown becomes a jumble of elements to be arranged: a creative and disharmonious confusion that, in some cases, is difficult to rework. The need to see everything at once limits the slow understanding of the whole and creates a tear that sometimes leads to accepting packaged imaginations that are not one’s own.
Acrylic colors on canvas
10 Artist Reviews
£418.19
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L’opera è una reinterpretazione astratta dell’ Isola dei morti di Arnold Böcklin.
Il dipinto è un insieme di segni grafici stilizzati che compongono un luogo etereo e confuso, dominato da un grande occhio. Oggi, rispetto all’immaginario ottocentesco, il modo di sognare è mutato: l’uomo è infastidito dalla quotidianità e cerca nella sua mente un luogo dove evadere. Tuttavia, attraverso il grande progresso tecnologico, ogni angolo del pianeta è conosciuto e la ricerca di un qualcosa di “sconosciuto ed esotico non è immediato”. L’ignoto diventa un’accozzaglia di elementi da sistemare: una confusione creativa e disarmonica che, in dei casi, è difficile rielaborare. La necessità di vedere tutto e subito limita la lenta comprensione dell’insieme e crea uno strappo che, talvolta, porta ad accettare immaginazioni confezionate che non sono proprie.
English version
The work is an abstract reinterpretation of Arnold Böcklin’s Isle of the Dead.
The painting is a set of stylised graphic signs that compose an ethereal and confused place, dominated by a large eye. Today, compared to 19th-century imagery, the way of dreaming has changed: man is annoyed by everyday life and searches in his mind for a place to escape to. However, through great technological progress, every corner of the planet is known and the search for something “unknown and exotic is not immediate”. The unknown becomes a jumble of elements to be arranged: a creative and disharmonious confusion that, in some cases, is difficult to rework. The need to see everything at once limits the slow understanding of the whole and creates a tear that sometimes leads to accepting packaged imaginations that are not one’s own.
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